La radiologia non è sempre affidabile nella diagnosi dei Disturbi Intervertebrali Minori, e quindi non lo è nemmeno nel porre un’indicazione per effettuare una manovra di manipolazione (per es. nella Chiropratica).
Un esame dell’Atlante ai Raggi X è reso difficile da vari problemi tecnici ed ermeneutici:
■ La bidimensionalità delle immagini a Raggi X ostacolalo studio di una struttura a forma di anello
■ La posizione anatomica dell’Atlante pone molti problemi
■ La visione frontale (anche nelle endorali)
■ La visione sagittale (l’apofisi mastoide copre parte dell’Atlante)
■ La visione posteriore (l’Occipite nasconde quasi tutto l’Atlante)
■ La visione obliqua è parziale e ha poco valore ermeneutico dal punto di vista delle coordinate visive
■ La disposizione e l’incastro della cavità glenoidea rispetto alle faccette articolari superiori dell’Atlante sono appena visibili.
■ La radiografia dinamica o cineradiografia non è uno strumento utile perché può dare dati sbagliati per quel che riguarda le restrizioni della mobilità e quindi condurre a una deduzione sbagliata delle cure da intraprendere.
Le prescrizioni di esami di indagini di imaging, RX, RM e TAC inclusi, di C0-C1-C2 sono rari. L’assenza di dischi intervertebrali nella cerniera cranio-cervicale e la poca attenzione che di solito si presta loro negli studi accademici di medicina (tranne quando ci siano delle patologie severe molto rare, quali per es. la frattura di Jefferson) sono alcune delle ragioni per cui questo segmento non ha ricevuto un’adeguata attenzione in termini di immagini e terapia.
In generale, la medicina convenzionale non applica mai conoscenze biofisiche o biomeccaniche allo studio delle disfunzioni articolari.
La tecnologia dello scanner in 3D (Tomografia Assiale Compiuterizzata) apporta una maggiore precisione e permette una visione molto più nitida e pulita della vertebra Atlante, del suo ancoraggio con i condili occipitali, della sua relazione con il dente dell’Asse, nonché delle strutture neuro-vascolari interessate (arterie vertebrali, tronco encefalico). Lo scanner volumetrico o TAC 3D cranio-cervicale permette un’ottima approssimazione alla morfologia, con dettagli nitidi e un’esposizione minima ai Raggi X (10 mSv – milliSieverts).