La sorprendente ipotesi di R.C. Schümperli dell’esistenza di un Disturbo Intervertebrale Minore o Spostamento Cranio-Caudale come fenomeno praticamente universale nell’essere umano e come condizione fisiopatologica intrinseca, e l’applicazione del Metodo AtlasPROfilax® per la sua correzione hanno fatto in modo che ricercatori di varie discipline si concentrassero su tale fenomeno.
Nel 2004, l’Istituto Radiologico Diagnosticum, appartenente all’Università tedesca di Witten-Herdecke, iniziò uno studio indipendente sul Metodo AtlasPROfilax® di R.C. Schümperli.
L’obiettivo dello studio non era determinare la portata terapeutica del metodo, bensì verificare la sua Ipotesi principale OSSIA:
Punti 1) “che gli esseri umani, nella quasi totalità dei casi, soffrono di uno Spostamento Cranio-Caudale dell’Atlante con rotazione più o meno accentuata e inclinazione”.
Punto 2) Si voleva anche valutare se, nel caso in cui fosse esistita un’errata rotazione dell’Atlante, il Metodo AtlasPROfilax® sarebbe stato efficace per la correzione.
Lo studio doveva determinare se è vero che esiste uno Spostamento Cranio-Caudale dell’Atlante con rotazione e inclinazione e di probabile origine congenita nell’essere umano, oltre all’efficacia della correzione mediante il Metodo AtlasPROfilax®.
Lo studio ha permesso di aiutare a determinare 3 punti essenziali:
1. L’esistenza e, in caso, la portata di un’errata rotazione dell’Atlante.
2. L’efficacia del Metodo AtlasPROfilax®.
3. I possibili effetti collaterali dell’applicazione del Metodo.
Lo studio fu diretto da una squadra mutidisciplinare de medici, presso la Sede dell’Istituto Radiologico Diagnosticum.
Vennero studiati vari pazienti durante un periodo di 5 anni con TAC in 3D (Tomografia Assiale Computerizzata). Si utilizzarono allo scopo diversi scanner di diagnostica per immagini della ditta Phillips e Siemens di ultima generazione. Vennero raccolte immagini da scanner in 3D prima e dopo la pratica del Metodo AtlasPROfilax® sui pazienti.
Il campione del primo studio fu di 114 pazienti
ETA' | ETA' MEDIA | GENERE | |
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da 4 a 82 anni | 49,7 anni |
59% donne /41% uomini
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Lo studio venne realizzato senza prendere in considerazione l’etnia, il sesso o l’età e durò 5 anni, durante i quali venne utilizzato il seguente protocollo:
1. Esame per immagini della zona cervicale alta del paziente con RX, RM e con TAC 3D prima della terapia AtlasPROfilax®.
2. Osservazione delle immagini da vari angoli e analisi esaustiva della zona C0-C1-C2.
3. Applicazione del Metodo AtlasPROfilax®.
4. Esame con RM e TAC 3D successivo all’applicazione della tecnica AtlasPROfilax®.
5. Confronto delle immagini ottenute “pre” e “post” terapia e conclusione di ogni caso.
Il Metodo venne eseguito in presenza dei responsabili dell’Istituto Radiologico di Mühlheim, poco dopo il primo esame per immagini. Subito dopo si procedette in tutti i casi a un secondo esame per immagini nelle stesse condizioni (solo circa quaranta minuti/un’ora tra la prima e la seconda immagine radiologica).
Per lo studio vennero utilizzate varie tecnologie, tutte in accordo con gli ultimi standard tecnologici:
■Raggi X. Risonanza Magnetica: MAGNETOM Symphony, della ditta Siemens.
■Tomografia Assiale Computerizzata: SOMATOM Sensation 64, della ditta Siemens. Lo scanner da tomografia computerizzata più veloce al mondo (per il 2004-2006). Il SOMATOM Sensation 64 stabilisce dei nuovi standard non solo in materia di velocità, ma anche quanto a qualità d’immagine e dettagli.
Su un totale di 114 soggetti esaminati, 112 presentavano prima dell’applicazione della tecnica AtlasPROfilax® una posizione errata o scorretta dall’Atlante con Spostamento Cranio-Caudale e inclinazione con diminuzione importante del contatto articolare e mancanza di incastro tra i condili dell’Occipite e le faccette articolari superiori dell’Atlante della cavità glenoidea.
Dopo l’applicazione del Metodo AtlasPROfilax® di R.C. Schümperli, il confronto mostrava un cambiamento evidente della posizione dell’Atlante. L’incastro enartrosico di C0 con C1 era quello anatomicamente corretto e il contatto interarticolare tra C0 e C1 e tra C1 e C2 era completo. Si osservò anche un chiaro miglioramento tra la relazione articolare dell’Atlante e l’Asse, oltre a un cambiamento generale nella posizione della testa. Video e immagini dello studio.
Posizione incorretta dell'Atlante | Posizione corretta dell'Atlante | ||||
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Prima di AtlasPROfilax® | 98,24% | 1,76% | |||
Dopo AtlasPROfilax® | 0% | 100% |
PRIMA E DOPO DEL TRATTAMENTO
1. Prima della trattamento AtlasPROfilax®, più del 98% dei casi esaminati presenta una rotazione dell’Atlante con Spostamento Cranio-Caudale e posizione inclinata (ver vídeos e imagenes>>>)
2. Dopo il trattamento AtlasPROfilax®, l’errata rotazione dell’Atlante e lo Spostamento Cranio-Caudale con inclinazione risultano corretti efficacemente.
3. Gli esami successivi mostrano che la correzione dell’Atlante e la sua buona posizione vengono mantenute.
4. Tali risultati aprono la porta a nuove ricerche scientifiche e a studi molto più ampi non soltanto di tipo radiologico, ma soprattutto sulle implicazioni cliniche del Metodo AtlasPROfilax® in varie patologie.
Inoltre, i medici dell’Diagnosticum che realizzarono lo studio non osservarono effetti negativi né durante né dopo l’applicazione del Metodo AtlasPROfilax® su tutti i pazienti trattati. Il follow up di tali pazienti ha dimostrato molti miglioramenti descritti dai pazienti stessi: migliore mobilità del collo, miglior postura che si manteneva nel tempo, miglioramento dei fastidi articolari, dei mal di schiena o delle estremità e miglioramenti dei problemi neuro-vascolari come vertigini, mancanza di equilibrio o cefalee.
Questi miglioramenti riportati dai pazienti sono stati in seguito oggetto di analisi nell’ambito di altri studi clinici.